Mi sento davvero a mio agio nel ruolo che ricopro: so a cosa devo dare priorità e cosa posso eventualmente posticipare, so come gestire le attività e ho imparato a conoscere i clienti e i fornitori, e tutto questo mi dà una sensazione di serenità e comfort.

Come sei arrivata in Guerrini?
Si è trattato di una fortunata casualità. Lavoravo come commessa e avevo deciso di voler completamente cambiare. Così ho iniziato a rispondere a qualche annuncio di lavoro. Un giorno mi contattò un’agenzia per un’offerta di lavoro a cui avevo inviato il mio curriculum e mi dissero che il mio profilo sarebbe stato più in linea con un’altra posizione: mi proposero il colloquio in Guerrini. Era la fine del 2018.

Di cosa ti occupi esattamente oggi?
Mi occupo degli ordini clienti e in parte opero anche come ufficio acquisti. Quello che mi piace di più del mio lavoro è che, benché ci sia sempre qualcosa da imparare, oggi mi sento davvero a mio agio nel ruolo che ricopro: so a cosa devo dare priorità e cosa posso eventualmente posticipare, so come gestire le attività e ho imparato a conoscere i clienti e i fornitori, e tutto questo mi dà una sensazione di serenità e comfort. All’inizio non è stato semplicissimo: Fabrizio, il collega con cui lavoro e che mi ha affiancata nella fase iniziale di formazione, mi ha dato tutto il supporto di cui avevo bisogno, ma vedevo che aveva tanto da fare e volevo essergli io di supporto, per cui non volevo chiedere in continuazione.

Qual è stata la tua prima impressione quando sei entrata in Guerrini?
Mi è sembrato che fossero un gruppo affiatato, che vi fosse una bella intesa e si respirasse un clima disteso. Oggi sono parte di quel gruppo. Un settore, quello metalmeccanico, ancora oggi a prevalenza maschile ma la cosa mi ha incuriosita più che spaventata: venivo da un lavoro in cui 9 su 10 colleghi erano donne. In Guerrini ho instaurato ottimi rapporti, non c’è competizione, c’è un clima disteso. Credo che quando c’è il rispetto reciproco e ci si chiarisce sin da subito su quali siano i confini da rispettare, le cose diventino inevitabilmente semplici.

E quali sono le tue passioni? Cosa fai quando non sei in azienda?
Cerco di tenermi in forma praticando lo yoga. La mia passione principale è la lettura. Amo il genere fantasy, quei libri in cui le trame sono cosparse di accenni a fenomeni magici e soprannaturali. Sul mio comodino oggi trovereste un romanzo faustiano, “La vita invisibile di Addie LaRue”, di V.E. Schwab, ma il libro che ho preferito in assoluto è “Quando il diavolo ti accarezza” di Luca Tarenzi. L’ho letto e riletto per ben tre volte e ogni volta l’ho apprezzato. Il genere fantasy ha la capacità di far sconfinare la mente dalla realtà, catapultandola in mondi paralleli. Oltre al genere fantasy, di tanto in tanto leggo volentieri anche i grandi classici internazionali: Tolstoj, Proust, Yoshimoto… sono fondamentalmente curiosa.