Non avevo ancora terminato la quinta superiore e già lavoravo in azienda al pomeriggio. La passione è la chiave per cogliere qualunque opportunità. Il piacere di lavorare per un’azienda dipende da come vieni considerato: le persone non sono numeri.
Di cosa ti occupi esattamente?
Mi occupo della gestione di tutte le certificazioni oltre ai controlli di qualità sui pezzi prodotti. Dal 2006 al 2021 ho lavorato nell’azienda affianco alla Torneria Guerrini Valerio. Sono stato addetto alla qualità e negli ultimi 4 anni promosso a Responsabile.
Come sei arrivato a ricoprire questo ruolo?
Mentre studiavo all’ITIS come perito meccanico, ho fatto lo stage formativo proprio presso quell’azienda e a febbraio dell’ultimo anno di studi, a pochi mesi dal diploma, fui contattato da un responsabile aziendale e mi propose di lavorare qualche ora da loro al pomeriggio, nell’attesa di terminare il mio percorso di studi.
La mia situazione familiare all’epoca era particolare: mio padre è venuto a mancare quando avevo 9 anni e mia madre in quel periodo, benché sia riuscita a non farmi mai mancare nulla, non lavorava, per cui ho preso la palla al balzo e ho pensato che fosse la mia occasione per contribuire economicamente.
Appena diplomato, mi hanno assunto. Ho sempre lavorato con passione, anche durante il tirocinio e credo sia stato determinante nella scelta di assumermi.
E come sei arrivato in Guerrini?
Conoscevo già la Torneria Guerrini Valerio, perché erano un nostro fornitore. Fino a 2 anni fa non avrei mai pensato di cambiare azienda. Mi trovavo molto bene dove lavoravo e per me era una seconda famiglia. Tuttavia, 2 anni fa l’azienda è stata venduta e ha cambiato gestione. L’ambiente non era più lo stesso, il clima è cambiato e siamo diventati tutti numeri, non più persone.
In 15 giorni ho fatto 10 colloqui di lavoro, fino a quando non è arrivato il colloquio alla Torneria Guerrini Valerio ed è stato subito feeling. In Guerrini ho trovato quello che cercavo, un ambiente familiare, come l’azienda in cui sono cresciuto. Siamo persone, non numeri.
Sono pochi mesi che sono qui e mi sento già ben inserito. Vedo gente capace, con voglia di fare e, nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, investono con visione in nuove tecnologie.
Cosa fai al di fuori del lavoro?
Dal 2016 vivo da solo, non distante dalla famiglia e dal lavoro. Giocavo a calcio e mi piaceva molto. La quarantena del 2020 mi ha fatto nascere la passione per la stampa in 3D: stampo qualunque cosa, oggetti decorativi per lo più. Per il momento uso disegni già fatti FDM che vengono inseriti in un software che attiva la stampante. Mi piace tutta la parte di progettazione per creare il pezzo e chiaramente vedere la stampante all’opera.
Sogno di creare una mia famiglia e, a livello lavorativo, in un rapporto di collaborazione molto lungo. Sento che qui ho spazio per crescere e contribuire alla crescita dell’azienda.
